"Lo sai cosa vuol dire disastro?" chiede la passeggera con cui ho chiacchierato sul parapetto. "È la mancanza di stelle che spaventa i naviganti. Vuol dire andare senza gli astri che indicano la strada. Come stanotte sul Tirreno". Resto sorpreso, è strano che non ci abbia mai pensato. "E poi c'è la parola rischio. Quella non la indovini mai più. Si racconta che, per battere la concorrenza, i commercianti d'Oriente anziché navigare sulle coste puntavano al largo quando spirava il vento potente, che in persiano si dice "Ruzgar-i kuvve". Ma poiché quel vento era pericoloso e talvolta causava naufragi, la frase "prendere il Ruzgar", udita dagli italiani, divenne "prendere il rischio".
(2 agosto 2009 - Repubblica - L'Italia sottosopra di Paolo Rumiz)
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